Il mondo dei POS è in continua evoluzione. Inutile girarci intorno: il contante viene usato sempre meno. Che ci piaccia o no. Bisogna farsene una ragione. Certo, ci sono i nostalgici ma, ormai, la direzione presa è quella.
Tanto è vero che se un tempo il POS era qualcosa di ingombrante, oggi ce ne sono perfino di portatili, in modo da essere sempre pronti ad accettare il pagamento e non perdere l’occasione di incassare qualcosa.
Ti spieghiamo come funziona.
Cos’è un POS portatile
Iniziamo dal principio. Dalle basi, in modo che, poi, ti sarà tutto più chiaro. Il POS portatile viene anche definito ‘POS mobile’, quindi se trovi questa dicitura sappi che sono sinonimi.
Come puoi intuire dal nome, il POS portatile è un POS appunto dalle dimensioni inferiori rispetto a quelle classiche. Il suo funzionamento dipende da uno smartphone o tablet che hai collegato a esso tramite un’app. Quest’app, ovviamente, ti deve permettere di accettare i pagamenti digitali in mobilità.
Inoltre, non è nemmeno così grande ed è possibile portarlo anche in giro. Se sei un professionista e per una volta devi andare nell’ufficio del cliente, puoi portarlo con te e ricevere immediatamente il pagamento.
Infatti, se collegato correttamente all’app e ai device di cui sopra, non hai difficoltà a ricevere il pagamento istantaneamente, proprio come se fosse un POS fisso.
Come funziona un POS portatile
A differenza di quanto tu possa funzionare, il funzionamento del POS portatile è molto semplice. Nulla di così complicato e sono tutte operazioni che puoi fare anche tu, senza l’ausilio di un tecnico.
Il primo step è quello di collegare il bluetooth tra lo smartpone e il POS portatile. Ovviamente, nello smartphone deve esserci installata l’app del gestionale di pagamento a cui tu ti sei appoggiato.
Se la connessione bluetooth dovesse dare qualche problema, ci si può sempre appoggiare a una rete wi-fi o anche alla connessione mobile dello smartphone, attraverso l’hotspot.
Accettare un pagamento in POS è semplice. Anzi, ti sembreranno tanti i passaggi ma in realtà sono pochissimi. In primis, ovviamente, devi controllare se la connessione bluetooth è ok.
Poi, collega il POS a internet, che sia connessione mobile tramite hotspot o wi-fi non fa alcuna differenza. Metti l’importo che devi ricevere sull’app che hai installato e, poi, far appoggiare la carta al cliente se è contactless oppure far digitare il codice se è necessario inserire il PIN.
Semplice, vero? Ma non è l’unico vantaggio.
I vantaggi di un POS portatile
Sicuramente acquistare un pos portatile è un’ottima scelta per permettere a chiunque di pagare qualsiasi cifra di denaro, anche pochi euro, senza fare troppe storie.
Il primo vantaggio è quello di non dover pagare nessun canone supplementare. Praticamente, questa comodità è a costo zero e non prevede nessun sovrapprezzo. Quanto pagavi prima tra canone e percentuale sulla singola transizione, così pagheresti con il POS portatile.
Inoltre, a parte il fatto che non sono previste maggiorazioni, non hai alcun vincolo. Se non ti trovi con il POS mobile nessun problema. Torni ‘indietro’ e avrai di nuovo il POS fisso.
Quindi, detto dell’aspetto economico, un altro punto da non trascurare riguarda la comodità. Chi fa la libera professione, lo sa. Il cliente, molte volte, trova ogni scusa per non pagare e se tu hai il POS portatile non può dire “peccato, avevo la carta ma tu non hai il POS con te” perché il POS ce l’hai eccome!
Inoltre, il POS mobile migliora l’esperienza dell’utente perché non è costretto a venire nel tuo ufficio se vuole pagare con il bancomat ma, anzi, può togliersi subito il pensiero.
Questi sono i tre vantaggi principali per quanto riguarda il POS mobile ma ce ne sono altri, come la possibilità di generare comunque la ricevuta, come se fosse un POS fisso.
E se vuoi rinunciare del tutto a POS sperando di farla franca, sappi che i tempi sono duri. Infatti, dal primo gennaio 2023 le multe diventano più salate: 30 euro di base più il 4% della transazione che è stata rifiutata. E non c’è possibilità di vedersela ridurre se paghi subito, come avviene ad esempio per le mule in divieto di sosta.