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Come arredare il proprio angolo studio (o lavoro)

Arredare il proprio angolo studio (o lavoro, come si preferisce) non è affatto una cosa semplice, anzi! Inoltre, se non lo si arreda come dovuto, si rischia seriamente di compromettere le proprie prestazioni. Alias, per intenderci, studiare di meno o non rendere al lavoro.

Per questo, quindi, l’arredamento è molto importante e non bisogna assolutamente trascurarlo. Ecco, quindi, qualche consiglio che potrebbe essere molto utile.

Deve esserci la finestra

Primo punto: deve passare l’aria. Perché il passaggio di aria aiuta le attività cerebrali e, se si lavora o si studia con la porta chiusa, c’è il concreto rischio di respirare un’aria viziata. Del resto, sul web ci sono delle soluzioni innovative niente male: Pirmin Murer è rivenditore ufficiale di finestre Internorm, ad esempio. Abbinano la precisione svizzera e austriaca con la qualità delle materie prime.

Insomma, un binomio che riesce, in questo caso specifico, a ottenere un duplice effetto: abbellire il proprio ambiente di studio e lavoro e far cambiare aria semplicemente aprendo le finestre.

I colori devono essere quelli che piacciono

Visto che, presumibilmente, si passa gran parte del proprio tempo a lavorare o a studiare, è necessario che lo stile, i colori, la tonalità siano quelli che si preferisce. Nel senso che la stanza in cui si svolgono queste attività deve piacere anche da un punto di vista estetico.

Non pochi gli studi che, infatti, affermano come un angolo piacevole riesce a migliorare il proprio rendimento. Basti fare un esempio: se si ama il silenzio, un ambiente rumoroso sicuramente non è proprio l’habitat naturale per poter lavorare o studiare. 

L’ordine è la prima cosa

Deve esserci un ordine in tutto. Ma, attenzione, l’ordine non è un qualcosa di oggettivo ma, il più delle volte, è un qualcosa di personale. Al netto degli aspetti ‘oggettivi’, del tipo ad esempio di inserire i panni sopra il letto stropicciati, se una persona è abituata a tenere gli oggetti in un dato ripieno, non è di per sé disordinato.

L’angolo studio e di lavoro, del resto, per definizione, sono gli spazi più personali che ci siano. Soprattutto se c’è bisogno di un libro specifico, di un utensile ad hoc o, comunque, di un oggetto che possa essere utile spesso.

L’importante è avere un ordine mentale proprio che consenta, poi, di non perdere tempo nella ricerca di uno o più oggetti presenti in casa. 

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